domenica 15 gennaio 2012

Alla mostra di Artemisia

- A ben guardare questi secenteschi
narrano storie che direi... moderne:
dalle chiese si passa alle taverne
e i personaggi sono romanzeschi!

Prenda quest'Artemisia Gentileschi:
nel buio appena rotto da lanterne
Giuditta ti decapita Oloferne
con gesti che direi... granguignoleschi!

Ma si tratta di santa o peccatrice?
Credo che proprio questo sia il quesito!
E lei, Mariuccia cara, che ne dice?

- Santa senz'altro! - E come l'ha capito?
- Perché il suo gesto ha forza ispiratrice:
vorrei provarci anch'io con mio marito!


martedì 10 gennaio 2012

Sonetto carducciano

T'amo, pio Bruno, e mite un sentimento
riconoscente m'entra dentro il core
per te, che sei il mio unico lettore
e m'hai lasciato l'unico commento.

Perché, sebben non abbia intendimento
d'ottener da' miei scritti gloria e onore,
pur vive in me la speme d'ogni autore
che se sa d'esser letto è assai contento!

Per questo t'amo, pur se figurato
intender devi il sentimento mio:
il primo verso, infatti, l'ho copiato; (*)

anche perché, per quel che ne so io,
tu sei gentile, in gamba e preparato,
ma cosa vuoi che sappia se sei pio!?

***

(*) Giosuè Carducci, Il bove.




sabato 7 gennaio 2012

Sonetto manierista

Tu ch'ogni tanto veni a consolarmi
de la mia solitudine petrosa
e ti disponi a darmi quella cosa
che da l'affanno mio sa liberarmi,

tu ch'ogni volta poi non sai parlarmi
e preda di quell'ansia rovinosa
ch'io t'ho passato insieme a l'altra cosa
raccolti i panni fremi per lasciarmi,

tu non sai che con tal comportamento
mi versi in core nettare e veleno,
ché il tuo lasciarmi aumenta il mio tormento

ma il ricordarmi del tuo corpo pieno
che si piega e si da' a mio piacimento
placa l'anima mia e mi fa sereno.

mercoledì 4 gennaio 2012

"Ospiti illustri" n° 1: Saffo

Saffo, fr. 31 V 
traduzione di Attanasio Grunto

***

Mi appare come simile agli dei
l'uomo che a te di fronte
siede ed ascolta standoti vicino
le tue dolci parole
e il tuo amabile riso. Tutto questo
mi fa esplodere il cuore dentro al petto,
ché appena io ti vedo, d'improvviso
non mi è più consentito dire nulla
poiché la lingua mi si paralizza
mentre un fuoco sottile
mi scorre insinuante sulla pelle,
mi si appannano gli occhi
ed un ronzio riempie le mie orecchie,
il sudore mi bagna ed un tremore
mi prende tutta, e verde più dell'erba
divento, ed a me stessa
sembra ch'io ormai sia prossima a morire.
Ma tutto si sopporta...