domenica 24 febbraio 2013

Spoon River # 3. Ermanno (un meteorologo)

Incominciai studiando sulle carte
(isobare, cicloni, anticicloni)
poi nel laboratorio della scuola
(barometri, termometri, anemometri)
poi divenni pilota d'aviazione
(voli, ricognizioni, osservazioni)
e infine lessi la mia previsione
tutte le sere alla televisione.

     Non ci azzeccavo sempre
     ma ci mettevo metodo e passione.

Poi vennero i satelliti,
coi loro occhi freddi ed efficienti,
e i computer e i loro sacerdoti
con negli occhiali sguardi supponenti.
Di colpo non servirono più a nulla
i miei calcoli e i miei vecchi strumenti.
Rimasero le carte alle pareti,
appese come inutili ornamenti.

     Rimasi anch'io, ma da quel giorno fui
     un narratore di vicende altrui.

La mia vita durava tre minuti
ogni sera davanti a una lavagna.
Finchè venne a salvarmi la vecchiaia.
Fu grazie a lei che venni qui in campagna
con le mie vecchie carte e gli strumenti
a osservare le nuvole ed i venti.
Mi ripresi la vita, fino a quando
mi calarono dentro questa fossa.

     E pure qui, un dolore nelle ossa
     mi dice quando il tempo sta cambiando.


sabato 16 febbraio 2013

Spoon River # 2. Luigi (un impiegato)

Io non ero nessuno,
lui era il Segretario Comunale.
«Capisci?» mi diceva «Sono esposto!»
Così ci siamo amati di nascosto.
Comunque è stato bello:
era il mio uomo, a me bastava quello.

Fu a una festa di nozze
(sedevamo vicini)
che in un attimo strano d'euforia
io gli presi la mano nella mia.
«Sei pazzo? Non lo vedi quanta gente?»
Mi morsi il labbro e ritirai la mano.
«Mi spiace» dissi piano.
«Non ci ha visti nessuno, non fa niente.»

Ci han sepolti lontano
(lui nella parte alta,
io nel piano di questo cimitero)
così non posso chiedergli se è vero
che non l'ho amato invano,
che lui pure mi ha amato,
che adesso prenderebbe la mia mano.


domenica 10 febbraio 2013

Spoon River # 1. Ortensia (una madre)

Vorrei dirvi di piangere, bambine,
ma sono certa che non lo farete.
Io pure non ho pianto per mia madre,
ché ho fatto quel che avevo visto fare
e lei pure non pianse per la sua.
Lei non ebbe mai tempo
né per sua madre né per me bambina
presa com'era dai suoi tre mariti
e dalle sue paure d'egoista.
Io pure ho conosciuto
tanti mariti e identiche paure
e ho sprecato il mio tempo
accecata dall'ansia
nel delirio più scuro
dimenticando voi ed il mio futuro.
Ora che sono persa l'ho capito
ma so che la condanna si ripete
e so che pure voi non capirete
distratte dall'ennesimo marito.