sabato 31 maggio 2014

Ospiti illustri n° 19: Ludovico Ariosto

Ludovico Ariosto, Rime, Sonetto XVII
OCCHI MIEI BELLI, MENTRE CH'I' VI MIRO

***

Occhi miei belli, mentre ch'i' vi miro,
per dolcezza inefabil ch'io ne sento,
vola, come falcon c'ha seco il vento,
la memoria da me d'ogni martiro;

e tosto che da voi le luci giro,
amaricato resto in tal tormento
che, s'ebbi mai piacer, non lo ramento:
ne va il ricordo col primier sospiro.

Non sarei di vedervi già si vago
s'io sentissi giovar, come la vista,
l'aver di voi nel cor sempre l'imago.

Invidia è ben se 'l guardar mio vi attrista;
e tanto più che quello ond'io m'appago
nulla a voi perde, ed a me tanto acquista.




domenica 25 maggio 2014

Tu m'hai diviso il cuore in cinque parti

Tu m'hai diviso il cuore in cinque parti
e sopra ognuna hai messo la tua impronta,
e giochi come un bimbo che confronta
i cocci che ha salvato dagli scarti.

Un pezzo quando rido ad ascoltarti;
un pezzo è se mi sfiori, e il sangue monta;
poi quando soffri, e il tempo non si conta;
un pezzo è la tristezza quando parti.

L'ultimo l'hai nascosto, ed è un segreto:
non so cosa ci hai scritto, non l'hai detto,
ma so che quando manchi sono inquieto ...

Così, dove l'hai messo lo sospetto,
visto che torno ad essere completo
solo quando ti stringo contro il petto.



venerdì 2 maggio 2014

Alla mostra di Piero Manzoni

L'esperto sta parlando infervorato
di questo artista assai controcorrente,
delle sculture vive che ha creato
mettendoci la firma solamente.

«Quel gesto oggi diventa illimitato:
per diventare "arte" è sufficiente
farsi una selfie col certificato
taggandola come #operavivente».

Gianna mi guarda un po' disincantata,
poi mi sussurra cospirazionista:
«Tu che ne dici di questa trovata?».

Rispondo col mio tono disfattista:
«A me, mi pare proprio una cagata!».
«Giusto,» mi fa «però ... merda d'artista!».