sabato 4 luglio 2015

Quattro minuti e sedici secondi

Che cazzo di giornata rallentata,
tra caldo, solitudine e doveri.
Tu sei lontano, e penso che era meglio,
che non mi succedeva quando c'eri.

Quando sei qui con me non trovo spazio
per fare tutto quello che ho da fare,
perché sei prepotente e prendi tutto:
il mio tempo, i miei sensi, il mio pensare.

E mi consolo quando te ne vai
pensando che avrò tempo, finalmente...
e invece passo il tempo inutilmente,
e mi domando spesso cosa fai.



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