domenica 19 novembre 2017

Oi sepolcroi, VI

Lamento di Paracùlogo Marpiònide a Eunèbete di Chiaràtos.
VI, vv. 299-358

Ove un pacato tentativo di persuasione non sortisce gli effetti sperati.  


***

Ma se fornivo lumi all'ortolano
sulla coltivazione del pisello,
ecco che lei spuntava sul più bello;
e se davo una mano al tagliaboschi
per infilare il manico alla scure,
tra gli alberi mostravasi ella pure;
se mi appartavo con un mietitore
per lavorare un poco di forconi,
me la trovavo sempre tra i covoni...
Così, quando mi venne incontro un giorno
mentr'ero in compagnia dello stalliere,
le urlai: "Perché mi ronzi sempre intorno?
Ritornatene a casa, per piacere!"
Ma subito compresi dal suo sguardo
che il tono che avea usato era un azzardo,
perciò soggiunsi piano, a voce blanda:
"Laskassia mia, non fare quella faccia!
Vuoi forse che il tuo Pary si dispiaccia?
Ricorda che son io quei che comanda!
Tu donna sei, perciò cosa pretendi?
Rincasa e all'opre femminili intendi.
È il tuo destino stare sottomessa,
e se tal condizion ti sembra dura,
pensa che l'ha voluta la natura.
Osserva la gallina e vedi ch'essa
si sottomette al gallo ed è contenta,
e così la coniglia e la giumenta
soggiacciono al coniglio e allo stallone.
Lo capisci da te quant'è sbagliato
opporsi a quella norma del creato
che ha voluto te serva e me padrone.
Dunque, obbedisci: volgimi le spalle,
marcia spedita ed esci dalle stalle".
Dimmi, non fu una bella allocuzione?
Chiara, diretta, semplice e spedita:
io credo che nessuno avesse udita
né pria né poscia simile orazione.
Ma, forse perché figlia d'un prolisso,
ella non la comprese, e inizialmente
rimase ferma senza dire niente
lasciando su di me lo sguardo fisso,
rigida al pari d'uno stoccafisso;
al ch'io, pien di premura e in buonafede,
le chiesi: "Amore mio, che ti succede?".
Non l'avessi mai detto! Al mio richiamo
si ridestò Laskassia all'improvviso
e mentre l'ira le addolciva il viso
facendola sembrare una Gorgone
s'impossessò veloce d'un bastone
e urlando forte al pari e più d'Achille
s'avanzò verso me tra le scintille
che uscivano dagli occhi suoi di pazza
e d'ovunque colpisse la sua mazza.
Quel che successe allora puoi capirlo
tu che più volte l'hai sperimentato,
tu che veloce hai corso, minacciato
con spranghe, verghe, pertiche e randelli...
anche s'io credo ben che tutti quelli
insieme non farebbero la clava
che quell'indemoniata roteava.



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