Giuseppe Ungaretti, 1916 (poi in L'Allegria, 1942)
NATALE
***
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata
Qui
non si sente
altro
che il caldo buono
Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare
venerdì 23 dicembre 2016
sabato 3 dicembre 2016
Massimo
Di quel tuo brutto muso, amico mio,
ricordo quella barba impiastricciata,
le efelidi, quel naso un po' a patata
e gli occhi chiari e il loro scintillio.
E il bene che ti ho dato lo sa dio
in quella giovinezza esagerata.
Ma tu non più, tu l'hai dimenticata...
o forse l'ho vissuta solo io.
Ma no, non è così! Tu l'hai vissuta,
l'hai corsa insieme a me, sempre al mio fianco,
compagno di una breve età fottuta...
E poi sei andato via, di punto in bianco.
Ed io la verità non l'ho saputa:
se è stata lei, o se eri solo stanco.
Ma l'acqua d'un calanco
mentre scompare lascia una sua traccia...
Ed io negli occhi ho ancora la tua faccia.
ricordo quella barba impiastricciata,
le efelidi, quel naso un po' a patata
e gli occhi chiari e il loro scintillio.
E il bene che ti ho dato lo sa dio
in quella giovinezza esagerata.
Ma tu non più, tu l'hai dimenticata...
o forse l'ho vissuta solo io.
Ma no, non è così! Tu l'hai vissuta,
l'hai corsa insieme a me, sempre al mio fianco,
compagno di una breve età fottuta...
E poi sei andato via, di punto in bianco.
Ed io la verità non l'ho saputa:
se è stata lei, o se eri solo stanco.
Ma l'acqua d'un calanco
mentre scompare lascia una sua traccia...
Ed io negli occhi ho ancora la tua faccia.
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