sotto l'azzurro della tua camicia,
corre selvaggia lungo l'altopiano
nel pascolo che il petto t'incornicia.
E' come una farfalla la mia bocca
sulla tua nuca morbida e odorosa,
vola leggera e quasi non ti tocca
ma sugge il tuo sapore ove si posa.
E come ragni sono le mie dita
dentro l'anfratto della tua cintura
verso una preda già non più sopita.
Tutto il mio corpo cede alla natura
e s'arrende al tuo corpo che l'invita
e nell'abbandonarsi lo cattura.