Alda Merini, da Vuoto d'amore, 1991
LE OSTERIE
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A me piacciono gli anfratti bui
delle osterie dormienti,
dove la gente culmina nell'eccesso del canto,
a me piacciono le cose bestemmiate e leggere,
e i calici di vino profondi,
dove la mente esulta,
livello di magico pensiero.
Troppo sciocco è piangere sopra un amore perduto
malvissuto e scostante,
meglio l'acre vapore del vino
indenne,
meglio l'ubriacatura del genio,
meglio si meglio
l'indagine sorda delle scorrevolezze di vite;
io amo le osterie
che parlano il linguaggio sottile della lingua di Bacco,
e poi nelle osterie
ci sta il nome di Charles
scritto a caratteri d'oro.
Molto di tutto questo piace anche a me, sono certa sia di buon augurio per noi. Grazie, caro Attanasio, e tanta buona vita a te che ogni inizio anno ti rinnovi. (tu non lo sai, ma io ti leggo sempre)
RispondiEliminaGrazie a te, Morena, dei tuoi auguri e della tua gentilezza (tu non lo sai, ma è così bello sapere che mi leggi sempre!!).
EliminaBuon anno, e speriamo bene!