Giosuè Carducci, da Rime nuove, 1887
PIANTO ANTICO
***
L'albero a cui tendevi
La pargoletta mano,
Il verde melograno
Da' bei vermigli fior
Nel muto orto solingo
Rinverdì tutto or ora,
E giugno lo ristora
Di luce e di calor.
Tu fior de la mia pianta
Percossa e inaridita,
Tu de l'inutil vita
Estremo unico fior,
Sei ne la terra fredda,
Sei ne la terra negra;
Né il sol più ti rallegra
Né ti risveglia amor.
Attanasio, questa è tristissima. Mi ha sempre angosciato.
RispondiEliminapur non di meno.
Mi togli un dubbio sintattico?
E' meglio dire, oggi, "L'albero a cui tendevi..." o "l'albero cui tendevi..."?
Oppure "La persona a cui tieni molto" o "la persona cui tieni molto"?
Grazie
Ciao, Bruno.
RispondiEliminaLa poesia è triste, senza dubbio, ma è un vero gioiello! Mi è rimasta in testa fin da bambino, e spesso me la ripeto come una cantilena: l'ho ripetuta talmente tante volte che ormai la trovo quasi allegra!!
Quanto al tuo dubbio, si può dire in entrambi i modi (se cerchi su google, trovi una spiegazione esauriente nelle pagine dell'Accademia della Crusca), però senza dubbio è più usato "a cui". Se però vuoi sapere quale è meglio per me, io preferisco "cui". Suona più "antico", e dunque mi assomiglia.
grazie Attanasio, sempre gentile. Alla prossima!
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