non ho più fretta di tornare a casa.
A passo lento cambierò il tragitto
per raggiungere un letto ed un soffitto.
Mi sento perso, e ho il sale dentro agli occhi,
ma ancora voglio perdermi stasera.
Cammino e sento il cuore come ghisa,
come un muro scrostato alla Bovisa.
Cosa dovrei pensare, a quale forza,
a quale tempo, a quale soluzione?
Non ho più voglia di pensare a dio:
in questa strada passo solo io.
Ho voglia di pensare ad un ragazzo
che non conosco ancora, alla sua voce
e a quel suo sguardo obliquo da cattivo...
Ho voglia di sentirmi ancora vivo.
