Lascio Niguarda a piedi. Questa sera
non ho più fretta di tornare a casa.
A passo lento cambierò il tragitto
per raggiungere un letto ed un soffitto.
Mi sento perso, e ho il sale dentro agli occhi,
ma ancora voglio perdermi stasera.
Cammino e sento il cuore come ghisa,
come un muro scrostato alla Bovisa.
Cosa dovrei pensare, a quale forza,
a quale tempo, a quale soluzione?
Non ho più voglia di pensare a dio:
in questa strada passo solo io.
Ho voglia di pensare ad un ragazzo
che non conosco ancora, alla sua voce
e a quel suo sguardo obliquo da cattivo...
Ho voglia di sentirmi ancora vivo.
Niguarda è un ospedale, c'è dentro una persona cara che sta morendo.
RispondiEliminaun abbraccio a te Attanasio e un pensiero a questa persona. Che abbia tanto amore intorno a sè, in questo momento. Ciao
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