T'ho atteso come l'acqua
quando la terra è secca.
Avrei voluto forte un temporale,
un turbine improvviso
che scavasse nel fango dei miei sogni...
Sei arrivato lieve,
fresco come una pioggia mattutina,
quando tutto è diverso e tutto è uguale.
Sono intriso di te fino da allora:
perle di pioggia sui miei fili d'erba
brillano sotto il sole dei tuoi occhi.
bello, bello!
RispondiEliminaIl caso. Sono fermo, nel mio libro, a pagina 167 da un paio di settimane sulla stessa metafora. ciao!!
Ciao, Bruno.
EliminaGrazie.
Che bello sentire del tuo libro... Ho letto il "pezzettino" che hai pubblicato oggi: non sai quanto sono curioso! Chissà cosa diavolo stai combinando...
Goditi tutta questa creatività, compreso il blocco creativo di pagina 167!
Un abbraccio.