domenica 12 novembre 2017

Oi sepolcroi, V

Lamento di Paracùlogo Marpiònide a Eunèbete di Chiaràtos.
V, vv. 244-298

Ove nasce un amore, pur non privo di incomprensioni.  


***

"O tu, che per antitesi dimostri
le grazie d'Afrodite e la bellezza,
tu che rubi il profilo ai curvirostri
ed il Parnaso eguagli in leggerezza,
tu ch'avida d'amor taci e non mostri
dell'alma tua le doti e la ricchezza,
lascia ch'io mi disveli e alfine tu
giudica il peso della mia virtù!".
Così le dissi, e presa la sua mano
l'avvicinai al core palpitante,
ché ne sentisse l'intimo sconquasso.
Vinta fu la fanciulla, e nel deliquio
la mano sua cedette e cadde in basso,
così che del mio cor non fe' esperienza;
ma un sospiro provò ch'avea compreso
dell'amor mio e consistenza e peso!».
Socchiuse gli occhi allora il precettore,
mentre un sorriso gli allargava il volto,
e sarebbe rimasto in tale guisa
se Eunèbete, tradendo i modi suoi,
non avesse soggiunto un breve: «E poi?».
Si ricompose il saggio a quel richiamo
e tramutò il sorriso in un cipiglio,
nel mentre un'ombra ne velava il ciglio.
«E poi» soggiunse grave «ci sposammo
e feci ingresso lieto in quel palazzo.
Già mi vedea padrone, e invece... un pazzo,
tale io fui credendo che Laskassia
circonfusa d'amore e di modestia
avrebbe atteso solo al focolare,
seduta nel suo canto accanto ad Estia,
lasciando a me la cura d'ogni affare.
Ché invece si mostrò per quello ch'era:
sorella di Tisifone e Megera!».
Così disse il maestro, e quell'imago
di tenebra, d'orrore e di spavento
impressionò a tal punto il suo discente
che pur provando a profferire accento
aprì la bocca ma non disse niente.
«I primi tempi invero fu gentile»
riprese Paracùlogo frattanto
«e mi riempiva spesso di attenzioni:
ogni momento mi restava accanto,
bramosa di continuo del mio bene
che io le concedea di tanto in tanto.
Ma lei non si saziava e mi seguiva
sospinta dal desio che aveva in petto
e ovunque io mi trovassi nel palazzo
mi raggiungea dicendo "dammi affetto!".
E non che io non gliel volessi dare,
ma "non di solo pane vive l'uomo",
e questa sua carnale bramosia
mi distoglieva dalla fattoria
e più dai necessari abboccamenti
ch'io solea aver coi servi e gli attendenti.



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