«Papà, ti ho portato lo specchio,
così ti puoi fare la barba».
Ti aiuto a sederti sul letto,
poi me ne sto lì dirimpetto.
Osservo le guance scavate,
le dita ostinate e sottili
e il camice senza laccetto
e l'ago infilato nel petto.
«Stasera, se vai dalla mamma,
le dici di stare tranquilla,
di avere pazienza un pochetto
ché io ancora un po' e mi rimetto».
E poi mi sorridi, e con gli occhi
mi chiedi di dirti che è vero.
Sorrido, annuisco. E fa effetto,
la prima bugia che ti ho detto.
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