mercoledì 24 febbraio 2016

Un uomo

Seduto stretto in mezzo ai tuoi pensieri
dov'eri già seduto l'altro ieri
tra le mani un telefono o qualcosa
o, come adesso, solo un cerchio d'oro
che ruota lento attorno a una falange
mentre lo sguardo lieve si riposa
immerso dentro gli occhi di un ragazzo
chissà che cosa pensi, e cosa speri
forse che non si accorga del tuo mondo
per lasciarti nuotare ancora un poco
nel lago dei suoi occhi.
                                      Poi mi vedi
e sbagli a interpretare il mio sorriso
e lesto abbassi gli occhi e increspi il viso
e certo incolpi me, così indiscreto
da avere indovinato il tuo segreto.



sabato 20 febbraio 2016

Lo specchio

«Papà, ti ho portato lo specchio, 
così ti puoi fare la barba».
Ti aiuto a sederti sul letto,
poi me ne sto lì dirimpetto.

Osservo le guance scavate,
le dita ostinate e sottili
e il camice senza laccetto
e l'ago infilato nel petto.

«Stasera, se vai dalla mamma, 
le dici di stare tranquilla, 
di avere pazienza un pochetto 
ché io ancora un po' e mi rimetto».

E poi mi sorridi, e con gli occhi
mi chiedi di dirti che è vero.
Sorrido, annuisco. E fa effetto,
la prima bugia che ti ho detto.



giovedì 4 febbraio 2016

Cronaca di una morte annunciata

Dichiara padre Livio: «Dissoluta,
come l'Apocalisse testimonia,
mi sembra questa qui, la prostituta,
la grande meretrice Babilonia!

Signora Cirinnà, si crede astuta,
ma brindi pure a questa sua fandonia,
a una vittoria ancora non compiuta...
Glielo dico così, senza acrimonia:

sebbene il suo decreto sia immorale,
lurido, biasimevole ed indegno,
non le auguro, creda, nessun male;

soltanto le ricordo - senza impegno -
che un giorno arriverà il suo funerale!».
Risponde Cirinnà: «Mo' me lo segno».



martedì 2 febbraio 2016

Ospiti illustri n° 28: Ivano Fossati

Ivano Fossati, da L'arcangelo, 2006 
DENNY 

***

Non c'è giustizia né pace
qua intorno,
tutte le ore di un anno
e tutto il tempo del giorno,
io giù da un letto sicuro mi butto alle sei,
un caffè d'acqua sottile ti porto.

Nessuno sa e nessuno nemmeno capisce,
nessuno vede l'amore, nessuno lo intuisce,
io fra i tuoi occhi splendenti
ci sto perduto nel mezzo,
se accendessi un'altra luce non la vedrei.

Non c'è lavoro né pace
qua intorno,
non c'è futuro né paga
qua in fondo,
c'è il mio capo al cancello che aspetta,
un'altra sigaretta, poi vado.

E lui di certo non sa e di certo non capisce,
lui non lo vede l'amore e nemmeno lo intuisce,
io fra i tuoi occhi splendenti
sto perduto nel mezzo,
se si accendesse un'altra luce non la vedrei.

Certi giorni non so nemmeno come pregare,
certe volte non so davvero cosa aspettare,
certe notti sono sicuro che sbaglio io:
toccami la mano e lo saprò.

Non c'è giustizia né pace
qua intorno,
tutte le ore di un anno
e tutto il tempo del giorno,
io giù da un letto sicuro mi butto alle sei,
un caffè d'acqua sottile ti porto, Denny.
 
Nessuno sa e nessuno nemmeno capisce,
nessuno vede l'amore, qualcuno lo intuisce,
sto fra i tuoi occhi splendenti
perché l'attimo è ora:
toccami la mano e ti sentirò,
toccami la mano e capirò,
accendi quella luce e la vedrò.