martedì 10 gennaio 2012

Sonetto carducciano

T'amo, pio Bruno, e mite un sentimento
riconoscente m'entra dentro il core
per te, che sei il mio unico lettore
e m'hai lasciato l'unico commento.

Perché, sebben non abbia intendimento
d'ottener da' miei scritti gloria e onore,
pur vive in me la speme d'ogni autore
che se sa d'esser letto è assai contento!

Per questo t'amo, pur se figurato
intender devi il sentimento mio:
il primo verso, infatti, l'ho copiato; (*)

anche perché, per quel che ne so io,
tu sei gentile, in gamba e preparato,
ma cosa vuoi che sappia se sei pio!?

***

(*) Giosuè Carducci, Il bove.




4 commenti:

  1. ah aha hahhh :))
    pio non troppo, bove parecchio....ma sono a dieta. lo sa tutta la blogosfera.
    Grazie!!! Ciao!!!

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  2. Ops... vuoi dire che ho fatto una gaffe? Ma no, dai, è chiaro che il "bove" non c'entra nulla con te. E' solo un verso rubato che mi divertiva reinterpretare.
    Quanto alla dieta, poi, consolati: dopo le abbuffate natalizie è una croce che tocca a molti. Anche a me.
    Grazie a te della simpatia. Ciao.

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  3. Meritavi una visita.
    Ho letto di te da Bruno...sai?...io leggo sempre i post di Bruno:sono fonte di ispirazione , riflessione e , spesso , conforto. Non sempre commento perchè a volte non mi sento all'altezza.
    Così son venuta curiosare qui e mi sono proprio divertita.
    Ora hai un altro...membro?...meglio dire sostenitore,vah!
    :O)

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  4. Bello leggere che ti sei "proprio divertita". E' una gran bella soddisfazione!
    Benvenuta, Sandra M.
    Att

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