di starti accanto, effe
come felicità che ancora sento,
effe come una foglia
quando per me sei vento,
effe come il tuo fiato
che di notte alimenta il mio respiro,
effe come ferita,
come feroce, come fiamma e fuoco,
come il freddo che sento se ti guardo
e penso che sei fragile ed è poco
quello che posso fare,
effe come fuggire
soltanto per tornare,
effe come fortuna
d'esserci stato quando t'ho incontrato,
effe come la forza che mi hai dato,
come la febbre, come la follia
di vivere con questa frenesia.
Effe come il futuro
che esiste quando guardo la tua faccia.
Effe come la fine
che non sarà crudele
se mi sorprenderà tra le tue braccia.
meno male che non si chiamava Katia.
RispondiEliminaA parte gli scherzi, è stupenda questa cosa che hai scritto. E buon anno, Attanasio!
ps: scriverai qualcosa per la Melato, una grande milanese che se n'è andata?
ciao!
Ok, Bruno, ti spiego come è andata.
EliminaIo sto con una tipa abbastanza famosa. Fa l'attrice a Hollywood, si chiama Winona Ryder. Magari l'hai vista qualche volta.
E insomma, ogni volta che ci vediamo lei mi stressa: "e perché non mi scrivi una poesia, e quando me la scrivi, e non l'hai ancora scritta...". Non puoi capire.
Io ci avevo già provato, e il primo verso m'era venuto bene. Faceva così: "Wow, Winona, che woglia di wederti...". Poi però mi sono bloccato, non so perché. Un calo d'ispirazione, credo.
Alla fine ho deciso di usare la effe, perché nell'intimità la chiamo "Fuffi".
Ecco, è andata così.
Buon anno anche a te.
Ah... non penso di scrivere niente per Mariangela Melato. Nel senso che non funziona così: non decido cosa scrivere, di solito mi limito ad assecondare un pensiero che mi arriva autonomamente. Chiamala "ispirazione", se vuoi. Quando decido io, senza ispirazione, di solito mi vengono delle schifezze. Ce ne sono un paio in questo blog (voglio dire che ci sono un paio di poesie scritte senza ispirazione... di schifezze ce n'è qualcuna in più).
EliminaTutto ciò non toglie che Mariangela ci mancherà.