sabato 12 luglio 2014

Il decalogo del poeta

Dell'ottimo poeta
- che tale io mi sento -
il sommo giuramento
per voi trascriverò:

è un pierio sacro voto
che in forma di catalogo
enumera il decalogo
ch'io sempre osserverò.

Eviterò la boria
e i toni supponenti,
ma adesso state attenti
ché non ripeterò!

L'ispirazione conta
e conta il sentimento:
su congruo emolumento
per voi io comporrò.

Mi guarderò dal dire
parole bieche e oscene:
piuttosto dirò pene,
ma cazzo proprio no!

Se facio degli erori
li agiusterò via via,
perché l'ortografia
io penzo che la sò!

Sebben che il verseggiare
imponga ardue fatiche,
licenze poetìche
non mi concederò.

Non mi farò allettare
dall'allitterazione,
che all'itterizia espone
e allide dopo un po'.

Dominerò da mago
metafore e traslati,
che son come prelati
seduti sul comò.

Farò rime baciate
ma non farò assonanze
che sono sacrosante
ma io non le farò!

La metrica è importante
per chiunque voglia definirsi poeta,
è una norma che dovrebbe diventare consueta
che dunque seguirò.

Rifiuterò sdegnoso
qualunque incensamento:
lasciatemi un commento,
ve lo dimostrerò!




Nessun commento: