giovedì 7 gennaio 2016

Preghiera del 7 gennaio (filastrocca dei cattivi)

Gesù, che ogni volta ritorni
per dare speranza a noi vivi,
che scendi tra gli alberi adorni
di gemme e di frutti tardivi
e al suono di cembali e corni
t'inebri dei cori giulivi...
trascorsi i tuoi tredici giorni,
ritorna a pensare ai cattivi.

Ritorna a pensare a quei figli
che non sanno più rivalersi,
che sguazzano in scuri perigli
e spesso ne sono sommersi,
che perdono i labili appigli
e insieme anche loro son persi...
a quelli a cui Tu più assomigli
perché come Te son diversi.

Sorreggi la magra puttana
che vende i suoi buchi ogni notte,
aggiungi un cartone alla tana
che il lurido misero inghiotte,
confondi la mente malsana
del pazzo, che dorma stanotte,
e al triste malato che sgrana
nascondi le piaghe corrotte.

Sostieni, reggendone il fianco,
il debole e l'indifeso:
il frocio pestato dal branco,
che solo nel corpo sia offeso;
la moglie ed il suo sguardo stanco,
macchiato di sangue rappreso;
il vecchio nel suo letto bianco,
scordato dal figlio più atteso.

Sostienili, sono perdenti:
concedigli in dono la fede.
Ma volgiti pure ai potenti,
al marcio che meno si vede:
agli adulatori impudenti
che attorniano chi più possiede;
ai preti dagli occhi indecenti
che afferrano povere prede;

ai politicanti egoisti,
maestri d'arruffianamento,
sostegno a boriosi statisti
fin quando non cambierà il vento;
ai soliti vecchi affaristi
d'imprese senza investimento,
ai nuovi e già vecchi urbanisti
che spargono ancora cemento...

Che siano vincenti o sconfitti
son tutti comunque fratelli,
capaci di uguali delitti,
consunti da uguali rovelli,
ansiosi di nuovi profitti,
bersagli di vecchi tranelli,
e in ultimo soli ed afflitti
a fare la fila ai tornelli.

Continua ad illuderli a oltranza
che ancora gli tocchi una sorte,
continua a elargire speranza,
da sempre il motore più forte.
Nascondigli la circostanza
che appare alle ultime porte:
che dopo quell'ultima stanza
non resta nemmeno la morte.

Anch'io voglio illudermi ancora:
aiutami a illudermi adesso,
a credere a un dopo quell'ora,
a credere a un nuovo me stesso...
In fondo mi basta, per ora,
risolvermi in un compromesso:
ché se non verrai, alla buonora
io non lo saprò, e fa lo stesso!



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